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Non solo Liceo per i giovani

La politica si batta per dare lavoro ai giovani. Dal Corriere del Ticino di oggi 3 mie IDEE per valorizzare e potenziare l’orientamento professionale: percorsi formativi alternativi al Liceo offrono infatti spesso maggiori garanzie di carriera, con giovani che dall’apprendistato finiscono a lavorare all’Agenzia spaziale europea.

  1. istituire degli incontri periodici tra orientatori e categorie professionali, in modo che la conoscenza fra scuola e lavoro sia sempre migliore;
  2. offrire alle scuole, e agli allievi, mostre, presentazioni, visite in azienda e organizzando serate con i genitori (ad esempio l’Associazione Industrie Ticinesi propone il progetto Industria We like it);
  3. rinnovare Espoprofessioni, che ha margini di sviluppo notevoli, magari introducendo incontri  sul modello della Notte dell’orientamento a Friborgo (dalle 17 alle 21; 40 aziende, 250 giovani; 340 colloqui di 15 minuti), già in essere presso i club di servizio che offrono occasioni di incontro tra professionisti e studenti per informarsi sui percorsi di studio e professionali.

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Scuola

Docenti motivati = scuola di qualità!

Oggi per moltissimi giovani è stato il primo giorno di scuola, il famoso primo lunedì: dalla scuola dell’infanzia al liceo, si tratta di un nuovo percorso, un nuovo viaggio in cui prende forma un rapporto stretto fra allievo e docente che va ben oltre la mera trasmissione del sapere. Se il ruolo dell’allievo vagamente lo conosciamo – tutti noi siamo stati a scuola – è più difficile immaginarsi quello del docente, anche perché si sente di tutto e di più sulla categoria, nel bene come nel male. Ascoltando i miei ex-colleghi di studi ora impegnati nell’insegnamento, però, deduco che sia un ruolo tutt’altro che scontato. Oggettivamente, gli oneri aumentano – sempre maggiori compiti e allungamento degli studi – mentre gli onori sprofondano: se un tempo ul sciur maestro era una sorta di istituzione vivente – il suo parere era autorevole e la saltuaria ramanzina era accompagnata da quella dei genitori – oggi sembra quasi che i docenti non solo siano tutti dei perfetti lazzaroni (fuchi, dice qualcuno), ma non possano nemmeno riprendere alcuni allievi senza scatenare l’ira dei genitori.

E se, come credo, una scuola di qualità è diretta conseguenza di un parco docenti motivato e di qualità, appare fondamentale sostenere, motivare e valorizzare tale categoria professionale. Come? Per alcuni tramite un aumento dei salari. Forse. Forse però anche attraverso lo scarico – tramite un accresciuto peso e ruolo delle direzioni – delle funzioni burocratiche e non legate all’insegnamento della materia, come anche all’introduzione di una cultura della formazione continua – magari tramite corsi organizzati dai docenti stessi e con riconoscimento finanziario o in termini di carriera per i partecipanti – o alla facilitazione di attività parallele di ricerca o divulgazione, le quali permetterebbe forse di accrescerne l’autorevolezza all’interno della società.

Il mio auspicio è infatti che i docenti riacquistino quel rispetto che meritano e che questi si dedichino anima e corpo al bene di ogni singolo giovane, trasmettendo l’importanza della corretta ortografia così come il rispetto per ogni compagno, insegnando i corretti calcoli da compiere e i valori che caratterizzano il nostro territorio: investiamo con intelligenza nell’intelligenza!

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Le pacche sulle spalle non bastano!

Caro Stefano Franscini, un giovane liberale ti scrive…

(pubblicato in La Regione, 29.05.2010)

Caro Stefano Franscini;

c’è chi sostiene che, lanciando l’iniziativa popolare per la realizzazione in Ticino di una struttura multifunzionale per minori che delinquono, i Giovani liberali radicali ti abbiano tradito. Certo, chi l’ha affermato non si è preso il tempo di descrivere il reale oggetto dell’iniziativa GLR – che non è un carcere minorile, ma, appunto, una struttura moderna e multifunzionale – perché in quel caso avrebbe dovuto specificare che non si è in presenza di un approccio repressivo, fortunatamente superato, ma al contrario di un approccio finalizzato al recupero del minore problematico e alla preparazione del suo reinserimento sociale e lavorativo. Un approccio che, ne siamo convinti, rientra pienamente nello spirito fransciniano del dare un’opportunità e una formazione a tutti, anche a chi – per ragioni diverse – non ha avuto o non ha assorbito un’educazione improntata sulle basilari fondamenta del vivere quotidiano e di conseguenza va aiutato, non abbandonato a sé stesso o – se e quando c’è posto – spedito fuori Cantone in una sorta di moderno ostracismo.

Chi l’ha affermato ha inoltre omesso di spiegare che pene e misure, nell’ambito del diritto penale minorile, sono volte alla protezione e all’educazione del giovane: il distacco dalla società non è uno scopo, ma l’occasione per preparare il reinserimento del minore; non è un periodo di neutralizzazione o di reclusione, ma un periodo di riflessione e formazione. Perché, alla fine dei conti, essere istruiti è il miglior modo per essere liberi. Non stupisce quindi che, secondo le disposizioni di legge in vigore dal 2007, tale periodo debba essere eseguito in un istituto nel quale ad ogni minore viene garantito un sostegno educativo e formativo conforme, dove questi giovani non sono mai abbandonati a loro stessi e tutte le loro attività sono pianificate da personale formato e qualificato. Un istitituto, per farla breve, che in Ticino manca.

Chi ha cercato di farci litigare, Caro Stefano, si è perfino dimenticato di riferire che i Giovani liberali radicali allo stesso tempo hanno messo sul tavolo anche un’altra proposta, vale a dire una petizione volta a perfezionare e consolidare il sistema delle borse di studio, pilastro fondamentale della democratizzazione degli studi da te iniziata con l’istituzione della scuola pubblica.

Siamo quindi convinti, Caro Stefano, che sosterresti e firmeresti sia l’iniziativa popolare per la realizzazione di una struttura multifunzionale per minori che delinquono, sia la petizione che chiede l’adesione del Canton Ticino al Concordato sulle borse di studio. Quanto alle opposizioni che ci troviamo ad affrontare, immaginiamo cosa ci diresti: anche l’istituzione della scuola pubblica e obbligatoria è stata criticata da molti perché toglieva forza lavoro dai campi, ma non per questo l’idea di un’istruzione gratuita per tutti non era cosa buona e giusta.

Con stima e ammirazione.

Nicola Pini, presidente Giovani liberali radicali ticinesi

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Le pacche sulle spalle non bastano!

Lunedì 10 maggio 2010 i Giovani liberali radicali ticinesi (GLRT) hanno lanciato

  • un’iniziativa popolare che chiede la realizzazione in Ticino di una struttura multifunzionale per giovani problematici o che delinquono;
  • una petizione che chiede la ratifica dell’accordo intercantonale sull’armonizzazione dei criteri per la concessione delle borse di studio (Concordato sulle borse di studio).
  • Le due proposte si focalizzano sulla politica giovanile cantonale e intendono agire in due direzioni apparentemente opposte, ma che convergono sul fatto che i GLR si vogliono occupare di tutta la gioventù: da una parte i GLR vogliono sostenere la gioventù sana perfezionando e consolidando il sistema delle borse di studio (PER CHI VUOL CONTINUARE A PEDALARE), dall’altra i GLR vogliono occuparsi anche di quella parte – fortunatamente minore ma che non può essere abbandonata a sé stessi – che ha sbagliato e che necessita di strutture adeguate finalizzate al recupero e al reinserimento sociale e lavorativo del minorenne problematico (PER CHI È FINITO FUORI STRADA). L’azione di raccolta firme di iniziativa e petizione sono riunite sotto lo slogan Le pacche sulle spalle non bastano!: non bastano per chi ha sbagliato, non bastano per chi vuole studiare ma non ne ha i mezzi. Per queste persone, due facce della stessa medaglia, i GLR propongono biciclette adeguate.

    Guarda il dibattito di Contesto (LA1, RSI, 10 maggio 2010) tra Nicola Pini e Luigi Pedrazzini, Presidente del Consiglio di Stato e Direttore del Dipartimento delle Istituzioni

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    ACCENT – Das Organ der Jungfreisinnigen Schweiz:”La Rentrée universitaire” (03/08)

    Rentrée universitaire – Die Uni hat uns wieder

    Nicola Pini, Vorstandsmitglied jfs und Chefredaktor Accent

    (editorial, publié in ACCENT, Ausgabe 03/08)

    « Pronti, partenza…via » : c’est la Rentrée ! Après deux mois de vacances, de travail, de stage ou d’étude en vue de la session d’examens, la reprise des cours pèse encore une fois sur la vie des étudiants. Les Jeunes Libéraux Radicaux Suisses ne peuvent que s’intéresser à cette rentrée académique, non seulement car ils comptent parmi eux plusieurs sections universitaires et de hautes écoles – qui seront d’ailleurs présentées à partir de la page 12 – mais aussi parce que la formation est un des piliers fondamentaux de la politique des JLRS : d’après nous, en effet, la matière grise doit être considérée comme la matière première de notre pays ! Die Jungfreisinnigen sind überzeugt davon, dass Bildung und Forschung wichtige Grundlagen unseres Wohlstandes sind: Deshalb müssen wir diesem Bereich Sorge tragen. Insbesondere kämpfen wir für ein qualitativ hochwertiges und schweizweit harmonisiertes Schulsystem. La particolare attenzione per l’istruzione e la formazione ha lasciato segni indelebili anche in Ticino: si deve proprio ad un’iniziativa dei Giovani liberali radicali l’introduzione, qualche anno fa, dell’ora di Civica nella scuola dell’obbligo.

    Ce numéro est donc consacré dans sa totalité à la formation : die Ausbildung. D’une part il se focalise sur des sujets relatifs à l’instruction scolaire au sens large du terme, comme le projet HarmoS, la question de la liberté de choix de l’école et le travail de la commission parlementaire de la science, de l’éducation et de la culture; d’autre part il se penche sur des thèmes qui concernent plus concrètement la large majorité des étudiants des hautes écoles : on s’est donc interrogé sur le rapport entre la politique et l’Université, sur la question du financement des études et sur l’efficacité du Système de Bologne.

    Le corpus des auteurs est constitué par un mélange entre d’une part des jeunes qui – comme vous –  ont la passion de la politique et de l’autre des personnalités remarquables, tels que le Président Fulvio Pelli, le Secrétaire d’Etat Mauro Dell’Ambrogio, le Conseiller National Ruedi Noser, les politologues Oscar Mazzoleni et Ioannis Papadopoulos. Le but est de créer un équilibre, le même équilibre que l’on doit retrouver dans toute formation complète, solide et efficace, qui doit être composée de deux types précis de savoirs: un savoir général, qui permet de bien vivre et de comprendre la société d’aujourd’hui, et un savoir spécifique, qui doit garantir des débouchés professionnels adéquats après les études. Bonne reprise académique à toutes et à tous !

    Sfoglia Accent 03-08

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