Lo scorso gennaio, il Gran Consiglio ha approvato un’iniziativa parlamentare – firmata da chi scrive e dai colleghi Farinelli, Fonio, Jelmini, Pagnamenta e Passalia – per codificare un maggior coinvolgimento di genitori e organizzazioni del mondo del lavoro nell’orientamento scolastico e professionale. Nelle scorse settimane il Consiglio di Stato ha invece accolto la nostra seconda proposta, ovvero la realizzazione in Ticino di una Città dei mestieri. Fantastico, ma forse non chiarissimo per tutti. Anche se mi rendo conto che il concetto di “messa in rete” oggi risulti un po’ abusato e ben poco innovativo – che poco comunica e nulla spiega di quanto verrà realizzato – dopo aver visitato la Cité des métiers di Ginevra non posso fare a meno di sottolineare come quest’ultima decisione sia un importante e concreto passo in avanti per un accompagnamento formativo e professionale e una pubblica amministrazione al passo con i tempi, razionali, dinamici e soprattutto facilmente accessibili.
La Cité des métiers sarà un villaggio dedicato alla formazione, al lavoro e all’orientamento scolastico e professionale che accoglierà tutti – giovani e meno giovani – per informazioni sul mercato del lavoro e sulle varie opportunità formative. Lì, in un unico luogo, potranno incontrare gli orientatori; i rappresentanti degli ordini scolastici che forniranno indicazioni sui percorsi più adatti, recenti, spendibili; i professionisti e i rappresentanti di aziende interessate ad assumere collaboratori e apprendisti, a spiegare di che profili necessitano o cosa significa svolgere uno specifico mestiere; oppure ancora i consulenti a consigliare come finanziare la propria formazione. Tutti insieme, per ascoltarsi e aggiornarsi; per sedersi con ogni singolo cittadino, confrontarsi sulle scelte possibili e maturare quelle più giuste per lui (o lei). È questa la genialità del concetto: un solo sportello che permetterà di convogliare al “villaggio” tutti gli attori per fornire ad ognuno risposte mirate, in maniera più razionale e in tempi più brevi rispetto ad una serie di servizi disseminati un po’ qua e un po’ là sul territorio. All’interno della cittadella potrà ovviamente entrare chiunque, per un dubbio o avendo già in testa la direzione da prendere. Il tutto, in un ambiente stimolante che proporrà giornate di formazione, seminari e momenti di incontro tra chi le opportunità lavorative le cerca e chi invece le offre; in un contesto che offrirà periodicamente conferenze con personalità di spicco da ogni ambito e che metterà a disposizione materiale multimediale aggiornato ai bisogni degli “abitanti” e dei “visitatori”.
Chi scrive e i firmatari delle due proposte hanno sicuramente preso atto con entusiasmo della disponibilità politica trasversale, comprese le parti sociali coinvolte sin dalle prime fasi (Camera di Commercio, AITI, OCST e Sindacati indipendenti ticinesi), e oggi auspichiamo che si proceda celermente, così come proposto dal Governo, con la fase di progettazione operativa e la sperimentazione presso il Centro professionale tecnico di Trevano già nel corso dell’anno scolastico 2017/2018. Sapendo – a Ginevra e nell’altra quarantina di struttura in tutto il mondo – quanto può avvenire quando si crede in una riunione dell’universo dei mestieri e della formazione, siamo convinti che le risposte ad alcuni dei problemi che toccano il mondo del lavoro e l’occupazione passeranno da queste mura, e con un po’ di speranza proprio lì vi potrebbero trovare soluzione. Se un domani per capire cosa fare da grande, se pianificare un soggiorno all’estero, come riorientarsi finanziando gli studi o per incontrare un potenziale datore di lavoro ai Ticinesi basterà recarsi alla Città dei mestieri, vorrà dire che quella che oggi sembra una promettente capitale avrà raggiunto il suo geniale, ambizioso ma realistico scopo.
* Pubblicato sul Corriere del Ticino di oggi
Maggiori informazioni:
“Città dei mestieri, obiettivo 2018″ (La Regione, 27 maggio 2017)
Comunicato stampa del Consiglio di Stato (28 giugno 2017)
Intervista (LiberaTV, 12 agosto 2017)