Prevenzione

Prevenire è meglio che curare!

Quando incontro dei bambini delle elementari constato con dispiacere come il problema del sovrappeso si sia amplificato rispetto a quando la loro età l’avevo io – e, parliamoci chiaro, non mi sembra sia passato un secolo. Un’evoluzione dovuta al fatto che, oggigiorno, le persone si muovono sempre meno, in quanto il progresso, oltre a delle indiscusse comodità, ha purtroppo generato anche un eccesso di sedentarietà: fra le mode poco sportive impossibile non citare il classico – ma purtroppo diffuso – esempio del trasporto casa-scuola che non si effettua più a piedi o in bicicletta, ma seduti in comodi e inquinanti SUV. Certo, utilizzare un veicolo elettrico o ibrido – come ho fatto io per la campagna elettorale – risolverebbe parzialmente il problema, se non fosse che quello del sovrappeso – in particolare tra i più giovani – è oggi un importante problema di salute pubblica che non va assolutamente sottovalutato viste le importanti ricadute in termini di malattie e, di conseguenza, di costi per il sistema sanitario. Un problema la cui risoluzione risiede non tanto in strane (e pericolose) cure dimagranti, ma piuttosto in un’accurata e sistematica prevenzione: dimagrire o semplicemente non ingrassare? Curare un cancro ai polmoni o non iniziare a fumare Disintossicarsi dall’alcool oppure non iniziare a bere se non con moderazione? Ecco alcune domande – certamente un po’ retoriche e provocatorie – che però illustrano quanto sia determinante la prevenzione: un tassello fondamentale del sistema sanitario, il quale non deve occuparsi solamente di curare le malattie, ma anche di prevenirle, comportando così non solo un miglioramento generale della qualità di vita, ma anche – fattore non di poco conto in un momento in cui la crescita dei costi della salute galoppa a 2 miliardi l’anno – un risparmio dal punto di vista economico.

Ben venga, quindi, la nuova Legge sulla prevenzione in discussione al Parlamento federale: finora la Confederazione non ha trattato il tema della prevenzione a 360 gradi perché la competenza è principalmente dei Cantoni, ma sono sempre più persuaso della necessità di una legge federale che coordini e strutturi le varie attività di prevenzione sul territorio nazionale. Una cosiddetta legge d’organizzazione che non intende definire programmi di prevenzione specifici, ma piuttosto assicurare una certa coerenza delle attività sul piano nazionale, migliorandone sia l’efficienza – evitando doppioni o azioni ininfluenti – sia il grado d’impatto sulla salute pubblica. Una legge che fornisce a queste attività non solo finanziamenti stabili e sicuri, ma soprattutto indirizzi e linee guida: importante in questo senso è lo strumento della definizione, ogni otto anni, di chiare strategie preventive concordate da Confederazione, Cantoni e organizzazioni private. La prevenzione, infatti, non s’improvvisa, ma si coltivata sul sapere esistente: proprio per questo un apposito organo nazionale di coordinamento, che già esiste (Fondazione Promozione Salute Svizzera), fungerà da centrale di gestione e trasmissione dell’informazione necessaria per avviare progetti di prevenzione.

Un maggiore coordinamento a livello nazionale è però necessario non solo per avere maggior impatto di fronte alle malattie degenerative (cardiovascolari), tumorali e metaboliche (soprattutto il diabete), ma anche per chiarire i flussi finanziari e per garantire ai cittadini un efficiente impiego dei loro mezzi finanziari: lo spendere bene i soldi dei cittadini è infatti un imperativo etico importante per noi liberali radicali e la prevenzione – unitamente a una razionalizzazione delle strutture ospedaliere – vi contribuisce.

Per dei cittadini sani e per delle finanze sane “prevenire è meglio che curare”, lo dicevano già i nostri nonni: la rivoluzione del buon senso!

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