Elezione in Consiglio federale: lettera alla capogruppo liberale radicale

Onorevole Presidente della frazione liberale radicale alle Camere, Gentile Signora Huber;

fra i tre temi chiave della legislatura, definiti dal PLR. I liberali nel corso dell’Assemblea dei delegati dell’aprile 2008, figura quello della coesione nazionale: ciò significa che il nostro Partito si è mostrato particolarmente attento alla storia e alla tradizione della Confederazione, nata e sviluppatasi non come comunità omogenea dal profilo culturale, linguistico o religioso, ma come “Willensnation”. Si presenta ora una ghiotta occasione per una perlomeno parziale concretizzazione di quanto formulato a livello programmatico: è infatti secondo noi giunto il momento di proporre all’Assemblea federale, quale candidato al Consiglio federale, un rappresentante della terza area linguistica e culturale della Svizzera.

I Giovani liberali radicali ticinesi negli ultimi anni hanno avuto la possibilità di apprezzare il dottor Ignazio Cassis, sempre pronto a dispensare utili consigli e a fornire un sostegno concreto al movimento giovanile cantonale, che ne apprezza in particolare il modo di fare politica diretto, brioso, semplice e didattico che gli permette di raggiungere fasce della popolazione non sempre facili da coinvolgere, in particolare i giovani. Grande comunicatore, vicino alle Cittadine e ai Cittadini – si è dimostrato disponibile ed estremamente efficace durante la recente Iniziativa popolare costituzionale che ha portato GLRT a raccogliere oltre 12’000 firme in due mesi – Ignazio porterebbe nell’esecutivo federale una vitalità e una freschezza che potrebbero sfumare il crescente scollamento fra il Governo e la Cittadinanza. La sua esperienza professionale, inoltre, suggerisce che Ignazio ha tutte le carte in regola per essere un valido uomo di Stato: non solo il suo ruolo di medico cantonale gli ha permesso di lavorare a stretto contatto con il Consiglio di Stato ticinese, ma le sue altre esperienze lavorative – in particolare quelle accademiche – gli hanno permesso farsi apprezzare in tutte le regioni della Svizzera, imparando alla perfezione le lingue ufficiali ed entrando in contatto con le culture che compongono la Confederazione. Non è quindi un caso che Ignazio sia riuscito a inserirsi rapidamente nei meccanismi della politica federale, mostrandosi da subito un interlocutore competente non solo su temi di politica sociosanitaria.

Riteniamo che il candidato della Svizzera italiana abbia sempre dimostrato il coraggio delle sue idee, difendendole fino in fondo anche in situazioni scomode: lo ha fatto per esempio in occasione delle votazioni popolari riguardanti la medicina complementare e la politica delle droghe, ben sapendo che l’esito non gli sarebbe stato favorevole, ma conscio del fatto che un politico debba essere coerente nelle sue azioni e fedele alle proprie convinzioni anche contro il parere della maggioranza della popolazione. Ricordiamo in particolare il suo impegno durante la campagna che ha preceduto la votazione federale sulla depenalizzazione della canapa: Ignazio non si è limitato a difendere la propria tesi, ma si è impegnato in una vera e propria campagna di sensibilizzazione oggettiva sulla questione, soprattutto presso i giovani; azione peraltro apprezzata anche dai contrari. Perché, per Ignazio, prima di tutto viene il bene del Paese: è questo che ne fa un candidato solido al governo federale.

Convinti dunque che il candidato della Svizzera italiana sarebbe un ottimo Consigliere federale, la invitiamo a sottoporre al Gruppo parlamentare questa lettera, chiedendo che egli sia proposto all’Assemblea federale il prossimo 22 settembre.

Con cordiali e liberali saluti

Per i Giovani liberali radicali ticinesi, il Presidente

Nicola Pini

Guarda il servizio/intervista del Quotidiano

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