Comunali 2012

PLR: Passo Lungo e Rapido in avanti!

Nicola Pini, Presidente Distretto PLR di Locarno

(Pubblicato in Opinione Liberale, 6 aprile 2012)

A conti fatti, una conclusione mi sembra netta: il Partito liberale radicale nel Locarnese ha di fatto compiuto qualche – forse non lungo e rapido, ma sicuramente deciso – passo in avanti, non solo aggiungendo il sindacato di quindicina di Brione sopra Minusio a quelli riconfermati di Locarno, Ascona, Minusio, Tenero-Contra, Centovalli, Gambarogno e Brissago, ma soprattutto consolidando il proprio primato in due terzi dei Municipi e in oltre la metà dei Consigli comunali della regione. Per il PLR una gustosa e succosa tornata elettorale, dunque, che trova nel Comune di Losone la proverbiale ciliegina sulla torta: raddoppio dei municipali, due consiglieri comunali e una quarantina di schede in più rispetto al 2008, conquista del primato partitico nel borgo. E mettiamoci anche la panna, sulla torta: conquista della maggioranza assoluta in Municipio nel Comune di Centovalli, con l’aumento da due a tre municipali.

Trend positivo, questo, ampiamente confermato dallo spoglio delle schede per i Consigli comunali: aumento di due seggi a Locarno – e, come detto, a Losone – e di un seggio a Tenero-Contra, Gordola, Ronco sopra Ascona e Brione sopra Minusio. Sebbene qua e là si sia registrata qualche perdita, il PLR ha confermato le proprie posizioni in Consiglio comunale anche in quei Comuni nei quali si è perso un municipale, per poche schede – è il caso di Ascona e del Gambarogno, dove il quarto rispettivamente terzo municipale sono stati ottenuti quanto meno con sorpresa alle scorse elezioni – o per ragioni contingenti, come a Brissago, a seguito della formazione di una lista parallela, che peraltro non ha eroso il gruppo in Consiglio Comunale, certo ridotto di un seggio, ma comunque rimasto solidamente a quota 13 eletti. Insomma, le eccezioni che confermano la regola.

Un ultimo dato – che da ex Presidente del movimento giovanile cantonale non può che essermi particolarmente caro – riguarda i giovani locarnesi eletti, circa una quarantina per il nostro Partito: più che i risultati conseguiti in questa tornata elettorale, infatti, è la loro presenza e il loro entusiasmo che, appaiate alla consolidata esperienza delle vecchie volpi della politica, lasciano davvero ben sperare per il futuro. Un futuro che il PLR intende costruire assieme ai propri elettori: si farà dunque più solida e costante la tradizione – inaugurata lo scorso mese di marzo – dei workshop tematici, volti alla ricerca di soluzioni condivise. Due le abbiamo già identificate e figurano nella maggior parte dei programmi sezionali: la razionalizzazione dell’illuminazione pubblica e il conseguimento del label “Città dell’energia”. Altre sfide, però, ci aspettano: al lavoro, uniti, con coraggio e determinazione!

Dichiarazioni a La Regione

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Comunali 2012 – Workshop

La prima edizione del Workshop Noi il Locarnese!, organizzato dal Distretto PLR di Locarno, ha avuto un ottimo successo: un’ottantina di persona hanno infatti discusso costruttivamente su temi importanti per la regione, permettendo di identificare delle prime piste di riflessione che saranno approfondite in un prossimo appuntamento, previsto in autunno. Come ho dichiarato al Corriere del Ticino (Leggi l’articolo del Corriere del Ticino) l’idea è quella di superare il modello di comunicazione verticale che caratterizzava i vecchi partiti, allo scopo di combattere il disinteresse verso la cosa pubblica e di avvicinare i vertici e la base, ma anche di promuovere il dialogo orizzontale tra le sezioni PLR attive nei diversi Comuni.

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Ringraziamento

Grazie Dick Marty

Oggi, insieme a oltre un centinaio di persone, ho firmato un appello pubblicato sui tre quotidiani ticinesi (Visualizza l’inserzione) per ringraziare Dick Marty della sua lunga attività in seno alle pubbliche istituzioni del nostro Paese, che ha servito operando in ognuno dei tre poteri, da quello giudiziario (Procuratore pubblico dal 1975 al 1989) a quello legislativo (senatore al Parlamento federale dal 1995 al 2011) passando da quello esecutivo (consigliere di Stato dal 1989 al 1995). Una persona che ammiro moltissimo e che ringrazio di cuore per i preziosi insegnamenti.

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Riflessione

Il rumoroso silenzio degli intellettuali

Nicola Pini

(Pubblicato in La Regione Ticino, 24.12.2011)

Fra i fondatori, nel gennaio del 1974, della sezione ticinese di Amnesty International compaiono non solo consiglieri di Stato, giudici, procuratori e avvocati, ma anche molti artisti e intellettuali, tra i quali diversi accademici, il Direttore generale dell’allora RTSI, il Direttore della biblioteca cantonale, un attore e uno scrittore: presenze, quest’ultime, che meritano di essere sottolineate. Non solo per il loro ruolo di simboli e rappresentanti della « coscienza umana », come affermato dallo scrittore e attivista egiziano Musaad Abu Fagr, rinchiuso tre anni in carcere senza l’ombra di un processo per aver cercato di difendere i diritti dei beduini del Sinai e per essersi opposto al regime di Mubarak. Non solo perché – ha ammesso Dick Marty, relatore accanto al blogger egiziano in una tavola rotonda organizzata per festeggiare i cinquant’anni di Amnesty International – « le istituzioni non garantiscono, da sole, né giustizia né libertà ». Ma soprattutto perché loro, gli intellettuali, hanno un potere che, se esercitato, può essere devastante: i valori repubblicani che ancora oggi ci ispirano grazie alla rivoluzione francese sono frutto della presa della Bastiglia o dell’energia dell’Illuminismo francese dei Voltaire, dei Diderot e dei D’Alambert? I soldati americani abbandonarono il Vietnam – con la coda fra le gambe – per la guerriglia dei Vietcong o per la rivolta giovanile, gli obiettori di coscienza o i movimenti di disobbedienza civile che si svilupparono negli Stati Uniti grazie alla caparbia di grandi leader? Io non ho dubbi, la forza delle idee non va sottovalutata, anzi, « la penna è più potente che la spada ».

Proprio per questo credo nell’assoluta necessità, oggi più che mai, di una maggior presenza pubblica da parte degli intellettuali. I quali devono – dovrebbero? – non solamente come da tradizione rappresentare criticamente la realtà e alimentare il dibattito pubblico, ma soprattutto risvegliare le persone che compongono la nostra società, loro malgrado sempre più assopite – vuoi dall’overdose informativa, da una vita professionale sicuramente (troppo) impegnativa, da un benessere minimo diffuso, dal disinteresse, dalla ricerca del quieto vivere, dall’assillo di difendere i propri privilegi.

In breve, indurre ad indignarsi. Perché non ci si può che indignare di fronte al non rispetto dei più basilari diritti umani, calpestati non solamente a migliaia di chilometri di distanza, ma anche alle nostre latitudini: Norberto Bobbio ci insegna infatti che essi evolvono – per definizione – di pari passo con la società che li circonda. Occorre quindi considerare non solo i diritti umani tradizionali, ancora impercettibili in molte zone del mondo, ma anche altri diritti dell’uomo che, anche alle nostre latitudini, non sono per nulla scontati, quali il diritto all’alloggio, il diritto all’accesso alle cure di base, il diritto ad una formazione adeguata, il diritto al lavoro, il diritto alla dignità: basti pensare, a puro titolo di esempio, che in Svizzera vi sono oltre 120’000 working poor, vale a dire persone che, pur lavorando, non guadagnano a sufficienza per mantenersi e, pagati affitto e assicurazioni, si ritrovano ben al di sotto della soglia di povertà, per una persona sola meno di 2’400 al mese.

Quell’indignazione che conduce all’assunzione di responsabilità, alla mobilitazione, alla partecipazione e all’azione dei cittadini, la forza tranquilla dietro le grandi difese e le grandi conquiste. Quell’indignazione che oggi purtroppo manca e che forse solo gli intellettuali possono risvegliare, a tutto vantaggio di un dibattito pubblico e politico purtroppo sempre più ristretto, nel numero e nel livello. Ben vengano quindi, anche sui nostri quotidiani, le troppo rare riflessioni dei vari intellettuali nostrani…e che aumentino!

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GRAZIE MILLE!

Quella che termina oggi con l’elezione degli amici Fulvio Pelli e Ignazio Cassis è stata la mia prima campagna elettorale: a 26 anni, ho portato a casa un risultato grandioso, raccogliendo quasi 20’000 voti personali. Mi sono inoltre confrontato con temi entusiasmanti come l’energia, la formazione e l’economia: sono priorità per il Nostro Paese che dovranno rimanere tali anche dopo la campagna elettorale che li ha messi al centro del dibattito politico.

Un grazie di cuore a tutti Voi che mi avete sostenuto – supportato o semplicemente sopportato – con tanto coraggio, perchè ci vuole coraggio a dare il voto ad un giovane. Negli ultimi mesi ho potuto contare su molti amici che mi hanno aiutato in campagna con ruoli diversi, grazie di cuore a tutti.

Farò tesoro della vostra fiducia e dell’esperienza maturata e accumulata in questi mesi per continuare a impegnarmi con umiltà per la cosa pubblica. Torno al lavoro al Dipartimento delle Finanze e dell’Economia con una convinzione: quando si vuole davvero raggiungere un obiettivo … si può fare!

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